giovedì 23 novembre 2017



Costruire una recinzione per l’allevamento di chiocciole



chiocciole nella reteLe chiocciole sono notoriamente animali lenti ma sono anche curiose e testarde: per quanto un muro sia alto loro cercheranno di scalarlo, per quanto un recinto di allevamento sia grande loro proveranno ad uscire. Visto che le lumache camminano su pareti verticali meglio dell’uomo ragno e cercano continuamente di scappare dalla loro vasca è opportuno sapere come fare a contenerle installando le giuste reti per l’elicicoltura.
La recinzione ha un duplice obiettivo: da un lato non far disperdere le chiocciole e tenerle all’interno dell’area di allevamento, dall’altro proteggere le lumache dai raggi ultravioletti, per questo un ottimo materiale è il polietilene HDPE.
Molto spesso, visto che la vita delle chiocciole si svolge prettamente dal tramonto all’alba, capita al mattino di trovarle a riposare sulla rete perimetrale invece che in mezzo alla vegetazione, per questo motivo è di fondamentale importanza che la rete sia innanzi tutto originale e soprattutto anti raggi ultravioletti.
La rete HDPE non protegge le lumache dai predatori, ha una semplice funzione anti fuga e ombreggiante. Per proteggere l’allevamento dai predatori (topi, rettili e simili) occorre predisporre anche una recinzione perimetrale dell’appezzamento, realizzata con lamiera. Una recinzione in grado di tenere lontani ratti, arvicole, talpe e serpenti deve essere interrata almeno 30 centimetri e avere i pali di sostegno nel lato interno del recinto. Se si lasciano i pali all’esterno topi o rettili possono riuscire a scavalcarli salendo sul palo, allo stesso modo la profondità a cui è interrata è importante per proteggere le chiocciole da predatori come talpe e arvicole, in grado di scavare.
Dimensioni dell’area da recintare. L’allevamento di chiocciole all’aperto non ha per forza di cose una dimensione fissa, visto che le lumache si adattano a tutti gli spazi e ovviamente le misure dipendono dal numero di esemplari che si vogliono tenere. Tuttavia per comodità conviene progettare recinti stretti e lunghi, generalmente si considerano 4 metri di larghezza e poi si sviluppa per lungo. In questo modo è semplice tenere d’occhio le chiocciole senza dover necessariamente entrare all’interno delle reti.
Altezza e dimensioni della palizzata. Il recinto per contenere le lumache si costruisce con questi criteri:
  • Parte interrata di almeno 10 cm.
  • Altezza almeno 80/100 cm.
  • Sporgenza verso l’interno per almeno 20/30 cm, questa balza antifuga serve a non far scappare le chiocciole.
  • In alcuni casi viene realizzata una recinzione a doppia balza antifuga per ostacolare maggiormente le lumache nell’uscita.    
Materiali da utilizzare per il recinto.
  • Pali. Vanno bene pali in legno, il legno è comodo per ancorare la rete al meglio e per questo è il più utilizzato dagli allevatori di chiocciole. Sono da preferirsi i pali in legno rispetto a quelli in ferro, perché il metallo in estate si infuoca e molte chiocciole che spesso rimangono sui pali a riposare morirebbero bruciate.
  • Rete. La rete per l’elicicoltura deve essere molto resistente e con maglia decisamente fine, anche perché tra i più pericolosi predatori di lumache ci sono roditori in grado di spezzare morsicando le recinzioni normali. Il materiale più spesso proposto è polietilene HDPE che ombreggia proteggendo dai raggi UV.
L’esperienza insegna che reti al 100% antifuga non esistono, nonostante la balza alcune lumache caparbiamente riescono in qualche modo a uscire sempre. Anche le talpe a dispetto delle recinzioni interrate a volte penetrano all’interno. Per questo motivo è fondamentale che l’elicicoltore non dorma mai sonni tranquilli e controlli spesso il suo allevamento.

Dove comprare le reti per allevare lumache

rete hdpeSe si vuole costruire un recinto adatto all’elicicoltura occorre scegliere il materiale adatto, sia per la maglia fine che per la resistenza, la rete deve essere inoltre protettiva dai raggi solari. Per questo conviene rivolgersi a specialisti in elicicoltura piuttosto che comprare in un ferramenta un materiale non idoneo.
L'azienda La Lumaca di Ambra Cantoni, fornisce reti adatte ad allevare lumache, oltre a consigliarvi al meglio su come impostare l’attività.  L'azienda mette a disposizione  la sua esperienza ventennale nell’elicicoltura. Potete richiedere  a info@lalumacaweb.it oppure telefonando a 338.3757107 o 349.5243403

L’alimentazione delle lumache: elicicoltura


In elicicoltura uno dei segreti per arrivare al successo è di sicuro l’alimentazione delle lumache. Come per tutti gli allevamenti anche nel caso dei gasteropodi una corretta disponibilità di cibo influisce decisamente sulla crescita e sulla salute degli esemplari. Per far crescere bene le chiocciole bisogna quindi saperle alimentare nel migliore dei modi.

La bieta coltivata direttamente nel recinto

Un primo cibo messo a disposizione delle chiocciole deve essere coltivato direttamente nel recinto. In ogni impianto di elicicoltura in primavera si procede alla semina della bietola da taglio e della bietola da coste. Queste piante cresceranno proprio in mezzo alle chiocciole, sono importanti perché forniscono nutrimento ma anche perché creano un habitat ombreggiato e fresco.
allevare chiocciole
La bieta coltivata è un cibo molto utile, in particolare durante la fase iniziale in cui vengono introdotti i riproduttori. Quando nasceranno le nuove lumache diventerà invece essenziale inserire un’alimentazione integrativa. Bisogna ricordare che le lumache fattrici si accoppiano velocemente e in una ventina di giorni arrivano a deporre le uova, che si schiudono dopo altre tre settimane circa. Ogni adulto di chiocciola è in grado di deporre un centinaio di uova alla volta, essendo i gasteropodi ermafroditi tutti gli esemplari fanno uova. In una stagione si hanno tre o quattro fasi di accoppiamento, con relative nascite.
A fronte di questi dati ci si rende conto che il numero di chiocciole in ogni recinto aumenta in maniera molto rapida. Di conseguenza il fabbisogno di cibo dell’allevamento non può esser soddisfatto solo dalle biete seminate in primavera. Questo anche perché le chioccioline appena nate hanno una veloce fase di crescita, che richiede molte risorse: nel primo mese di vita una chiocciola quadruplica il suo peso, nei successivi due mesi lo raddoppia. Per questo le biete nel recinto sono utili ma vanno integrate e di seguito vediamo come.

Alimentazione integrativa delle lumache

L’alimentazione del mollusco deve vertere sia su alimenti vegetali freschi di stagione, come lattughe, insalate, melanzane, zucchine, ed in modo particolare girasoli e carote, sia su mangime sfarinato di cereali, con contenuto di calcio.
Vegetali freschi. Le verdure fresche si possono ottenere adibendo una parte esterna del terreno a coltivazione, in questo modo l’elicicoltore può autoprodurre il cibo utile al suo allevamento. Generalmente la coltura dei vegetali chiede una superficie pari a un terzo dello spazio totale impiegato dall’azienda elicicola. In alternativa bisognerà acquistare la verdura da altre aziende agricole, ma diventa una spesa. Volendo seminare il girasole si può farlo da maggio a settembre, conviene fare una semina scaglionata a intervalli regolari di circa tre settimane.
Sfarinati di cereali. Per garantire un buon equilibrio nutritivo serve un’alimentazione sana e variegata, per questo bisogna integrare il cibo delle chiocciole fornendo almeno una volta alla settimana un mix di cereali macinati a farina. E’ importante aver cura di arricchire tale mangime con il calcio, elemento fondamentale per la formazione della conchiglia. Acquistare il foraggio sfarinato specifico è piuttosto costoso per l’azienda elicicola, il consiglio è di auto produrre questo mangime in proprio. Per farlo basta acquistare gli ingredienti e disporre di un macinino. Una ricetta collaudata per lo sfarinato viene rilasciata gratuitamente dall’azienda La Lumaca di Ambra Cantoni, in fase di acquisto dei riproduttori, in modo che l’allevatore possa preparare da solo un nutrimento bilanciato per le chiocciole.

Quando e quanto nutrire le chiocciole

Quando distribuire il mangime. Le biete da coste coltivate nel recinto restano sempre a disposizione delle lumache, l’alimentazione integrativa invece, che siano vegetali freschi oppure sfarinato, deve essere somministrata nel tardo pomeriggio oppure la sera, appena dopo aver irrigato il recinto.
Quantità di cibo necessaria. Per decidere la quantità di alimenti necessaria bisogna regolarsi in base alla densità effettiva della popolazione all’interno del recinto. Nei primi periodi sicuramente ne servirà meno, fino ad aumentare sensibilmente, in quanto le chiocciole si accoppiano più volte durante la stagione. Per una valutazione della densità media della popolazione bisogna recarsi in allevamento almeno un paio di ore dopo l’irrigazione: la vita sociale della chiocciola si svolge prettamente da dopo il tramonto. Di giorno sarà difficile scovare le lumache in modo chiaro all’interno del recinto, rimangono nascoste tra le foglie per proteggersi dai raggi del sole.

Qualche consiglio in conclusione

Per concludere l’operazione di integrazione dell’alimentazione si effettua dal momento in cui si iniziano a vedere i primi piccolini fino al completo raggiungimento dell’età adulta la stagione successiva, quando si procederà alla raccolta e alla vendita. Un consiglio: non bisogna farsi ingannare dall’eventuale bellezza della bietola seminata all’interno dei recinti: sarà carica di bava e quindi poco appetibile dalle chiocciole.

giovedì 2 novembre 2017

                       
                                     ALLEVAMENTO DI LUMACHE BIOLOGICO

  • Norma nazionale per la produzione, preparazione, commercializzazione ed etichettatura della chiocciola/lumaca biologica (Genere Helix) (art. 42 del Reg. (CE) n. 834/07).
1.     Campo di applicazione
Fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di agricoltura biologica, la presente norma disciplina l’attività di allevamento della chiocciola/lumaca (Genere Helix), di seguito per semplicità lumaca, in conformità a quanto previsto dall’art. 42, secondo paragrafo, del Reg. (CE) n. 834/2007 del Consiglio.
L’operatore che intende allevare lumache nel rispetto del metodo di produzione biologico deve conformare la sua attività a quanto previsto dalla vigente normativa unionale, nazionale e regionale in materia di:
  • definizioni, principi e obiettivi dell’agricoltura biologica;
  • norme di produzione, trasformazione, imballaggio, trasporto, magazzinaggio, commercializzazione e importazione di prodotti biologici;
  • etichettatura dei prodotti biologici;
  • controlli e certificazione della produzione biologica.

  1. Specie, origine e conversione degli animali

  1. La scelta delle specie da allevare deve essere adottata dando preferenza ad eventuali ecotipi autoctoni, alle loro caratteristiche di rusticità, vitalità, longevità, di capacità di adattamento alle condizioni locali, di resistenza alle patologie o altri problemi sanitari connessi con la produzione intensiva. Nella gestione dell’allevamento si deve prestare particolare attenzione al mantenimento della variabilità genetica. E’ proibito l’introduzione di animali prodotti utilizzando tecniche transgeniche o altre tecniche di ingegneria genetica. Oltre alle specie e varietà locali sono da preferire:
  • Helix aspersa
  • Helix maxima
  • Helix pomatia
  • Helix vermiculata
  1. In caso di costituzione o ampliamento del patrimonio animale devono essere introdotte lumache biologiche.
  2. In caso di prima costituzione possono essere introdotti animali convenzionali o gli animali già presenti in azienda possono essere convertiti. In questo caso la conversione ha la durata di un intero ciclo di produzione comprensivo di riproduzione (che può avvenire anche in strutture coperte) e allevamento all’aperto o in tunnel. E’ ammessa la conversione simultanea con i terreni.
  3. Ai fini riproduttivi sono introdotti in azienda animali biologici. In mancanza di questi possono essere introdotti in azienda, conformemente all’articolo 14, paragrafo 1, lettera a), punto ii), del Reg. (CE) n. 834/2007, animali da riproduzione provenienti da allevamenti convenzionali nello stadio di schiudimento e nel rispetto delle modalità di cui all’allegato 1. In questo caso la conversione degli animali ha una durata pari ad almeno sei mesi.
  4. Ai fini del rinnovo o ricostituzione del patrimonio (in caso di una mortalità degli animali superiore al 30% o altro evento catastrofico) ed in mancanza di animali biologici possono essere introdotti in azienda ogni anno ed all’epoca di rinnovo dell’allevamento un massimo del 20% di animali adulti convenzionali destinati alla riproduzione. In tal caso nessun animale riproduttore introdotto in azienda può essere venduto come biologico.
  5. Questa percentuale può essere portate al 40% nei seguenti casi particolari:
  • estensione significativa ell’allevamento
  • cambio di specie
  • nuova specializzazione dell’allevamento
  • le specie siano minacciate di abbandono.


  1. Pratiche di allevamento

  1. Principi generali
A.1 – L’allevamento della lumaca biologica deve essere gestito su superfici, comprensive di quelle destinate ai recinti da riproduzione e da ingrasso, condotte in conformità alle norme di produzione biologica di cui al Reg. (CE) n. 834/2007 ed al Reg. (CE) n. 889/2008 e che abbiano terminato il periodo di conversione.
A.2 – Per l’impianto della copertura vegetativa dei recinti da riproduzione e da ingrasso devono essere utilizzati sementi e/o materiale di propagazione vegetativo biologici. All’interno dei recinti è auspicabile un’appropriata rotazione colturale finalizzata alla riduzione della presenza di parasiti nocivi per le colture e l’allevamento.
A.3 – L’allevamento delle lumache biologiche si deve conformare il più possibile alle loro naturali condizioni di vita. Pertanto deve essere condotto in spazi aperti, eventualmente ricoperti da una serra fredda, e il numero degli animali deve essere limitato. Ad eccezione dei periodi di riproduzione, ibernazione ed incubazione, l’allevamento condotto in ambienti chiusi è vietato. Sono altresì vietati gli allevamenti senza terra.
A.4 – Le recinzioni perimetrali devono proteggere l’allevamento dai predatori, suddividere i diversi stadi del ciclo di vita, evitare la fuga dei molluschi e agevolare la loro corretta respirazione.
A.5 – Gli allevamenti delle lumache biologiche devono essere ubicati ad una distanza appropriata da centri urbani, aree industriali, autostrade e strade ad alta intensità, discariche e inceneritori di rifiuti.
  1. Stabilimenti di riproduzione, ibernazione, incubazione e ricovero
B.1 – La riproduzione in stabilimenti chiusi è autorizzata a condizione che le larve non vengano nutrite prima di raggiungere i parchi esterni.
B.2 – Tutte le operazioni di riproduzione, ibernazione, incubazione e ricovero (per condizioni climatiche estreme) delle lumache si devono svolgere in luoghi sufficientemente ventilati, con una densità massima di 100 Kg di lumache/m3.
B.3 – Nel caso di riproduzione in stabilimenti chiusi è vietato qualsiasi trattamento fitosanitario. Sono autorizzate solo le pratiche fisiche e meccaniche di diserbo e di lotta agli animali dannosi. Per la pulizia quotidiana è ammesso esclusivamente l’uso di acqua sotto pressione. All’interno degli stabilimenti il volume netto di cui dispongono le chiocciole/lumache deve essere di 0,005 m3/procapite.
B.4 – Nel caso di ibernazione in stabilimenti schiusi, questa deve essere effettuata durante il corrispondente periodo invernale, nella regione di allevamento, di ibernazione naturale. Per mantenere una temperatura costante è autorizzato l’utilizzo di freddo artificiale commisurato alle temperature naturali di ibernazione di ogni razza.
B.5 – In caso di condizioni climatiche estreme, che possono mettere in pericolo l’allevamento durante il periodo di crescita delle lumache, queste possono essere spostati transitoriamente in stabilimenti chiusi a condizione che non vengano nutrite durante il medesimo periodo.
B.6 – In assenza di lumache e in caso di vuoto sanitario, negli stabilimenti si possono utilizzare i prodotti indicati nell’Allegato II del regolamento (CE) 889/2008.
  1. Parchi esterni
C.1 – I parchi esterni devono avere una copertura vegetale densa e permanente, al fine di procurare alle lumache il nutrimento, l’ombra e l’igrometria adatte. L’igrometria può essere garantita attraverso l’aspersione di acqua sui parchi. VERIFICARE: L’ampiezza dei parchi esterni deve essere di almeno 300-400 m2
C.2 – I parchi esterni e le eventuali suddivisioni di questi devono essere concepiti in modo da individuare ed isolare i lotti. Sono ammesse reti piantate nel suolo, bordi muniti di recinti elettrici, oppure prodotti naturali ad effetto repellente con prodotti indicati negli Allegati del regolamento (CE) 889/2008. E’ ammesso l’uso di reti di contenimento in polietilene (PE) atossico.
C.3 – La protezione contri i predatori delle lumache (roditori, insetti, ecc.) è unicamente di tipo meccanico o di lotta biologica.
C.4 – Sono vietati trattamenti fitosanitari, ad eccezione di quelli repulsivi sui bordi dei parchi di cui al precedente punto C.2. Sono altresì vietate operazioni fertilizzazione o ammendamento sui parchi durante la fase di produzione. Al di fuori di questi periodi, e fino a 30 giorni prima della messa nel parco delle lumache, è ammesso l’uso di prodotti autorizzati in conformità alle disposizioni degli Allegati I e II, del Reg. (CE) n. 889/2008.
C.5 – Qualora sussista il rischio di contaminazione accidentale da effetto deriva, l’allevamento deve essere dotato di opportune aree tampone di almeno 10 m o, in sostituzione di queste, di idonee barriere verdi.
C.6 – E’ vietato utilizzo di teli di copertura in materiale plastico e si consiglia l’uso di teli in tessuto non tessuto. I ripari per la “relazione” delle lumache sono costituiti da materiali non trattati, naturali o inerti.
C.7 – Il numero massimo di animali per unità di superficie è di 25 adulti/ mnei recinti da riproduzione e di 150/200 adulti/ mnei recinti destinati all’ingrasso.
C.9 – E’ obbligatorio un vuoto sanitario di almeno quattro mesi ogni due cicli di lumache.
C.10 – A tutela della salute dell’allevamento è necessario mantenere pulite le aree che circondano l’allevamento stesso onde evitare il possibile annidarsi di parassiti.

  1. Identificazione e tracciabilità degli animali.
  2. L’identificazione degli animali e dei prodotti animali deve essere garantita per tutto il ciclo di produzione, preparazione, trasporto e commercializzazione e la tracciabilità deve essere gestita per lotti.

  1. L’allevatore, ai sensi dell’art. 76 del Reg. (CE) n. 889/2008 della Commissione, tiene il registro di stalla che, oltre alle informazioni obbligatorie, riporta i seguenti dati associati al singolo lotto di lumache:
– il numero del parco, o dell’eventuale sottodivisione dello stesso, che accoglie il singolo lotto;
– la data di introduzione del lotto di lumache nel parco;
– la o, eventualmente, le date di raccolta delle lumache;
– l’eventuale acquisto di larve di lumaca;
– l’eventuale selezione o acquisto di riproduttori.

  1. Raccolta, spurgatura, abbattimento e trasporto.
  2. La raccolta deve essere praticata a mano.
  3. Prima dell’abbattimento, le lumache devono essere ritirate dai parchi esterni e messe a digiuno per non più di 5 giorni (spurgatura).
  4. Nella fase di spurgatura le lumache devono essere poste in contenitori debitamente areati in cui il volume occupato dagli animali non superi il 15% della capacità totale del contenitore stesso.
  5. Nella fase di spurgatura non è ammesso l’uso di alcuna sostanza.
  6. Dopo la spurgatura gli animali devono essere mantenuti in condizioni idonee evitando condizioni di umidità e pratiche di bagnatura.
  7. Se le lumache vengono abbattute non “bordate” (CHE SIGNIFICA?), devono aver passato almeno 90 giorni in un parco esterno.
  8. Nelle fasi di preparazione al consumo per il prodotto trasformato, l’abbattimento può avvenire esclusivamente in acqua preventivamente riscaldata ad ameno 70C°. Sono vietate pratiche di salatura precedenti l’abbattimento.
  9. Il trasporto deve avvenire in modo rapido, mai oltre le 48 ore dalla fase del confezionamento e rispettando le condizioni generali di benessere per l’animale.
  10. Per il confezionamento delle lumache è ammesso l’uso di contenitori realizzati in polietilene (PE) atossico.

  1. Alimentazione delle lumache

  1. Le lumache devono essere nutrite con il foraggio provenienti dai parchi di allevamento o, se questo non è possibile, con foraggi prodotti in un comprensorio in cooperazione con altri terreni biologici, principalmente della stessa regione geografica.
  2. Le materie prime ed i mangimi utilizzati per l’alimentazione devono essere conformi alle norme di produzione biologica di cui al Regolamento (CE) n. 834/2007 ed al Regolamento (CE) n. 889/2008.
  3. E’ autorizzata l’incorporazione nella razione alimentare di alimenti in conversione nelle condizioni previste nell’articolo 21 del Reg. (CE) n. 889/2008.
  4. L’alimentazione delle lumache deve basarsi preferibilmente sulla pastura dei parchi ed eventualmente su un misto di cereali, oleaginose, proteaginose, distribuite sotto forma di farine, granulati o pellettati, anche come mangimi formulati. Questi alimenti devono essere disposti su superfici che permettano di controllare il loro stato e, eventualmente, di ritirarli nel caso in cui non vengano consumati o in di comparsa di muffe o altri agenti deterioranti.
  5. E’ vietato incorporare materie prime animali o alimenti derivati da proteine animali.
  6. Per favorire la formazione della conchiglia è possibile l’utilizzo di pietra macinata.


  1. Profilassi e trattamenti veterinari
La prevenzione delle malattie è fondata sulla selezione della stirpe, sulle ottimali pratiche di gestione dell’allevamento che garantiscano densità animale e condizioni igieniche adeguate, sulla qualità degli alimenti.
Per la pulizia e la disinfezione degli ambienti e delle attrezzature sono impiegati i prodotti di cui all’Allegato VII del Reg. n. 889/2008 della Commissione.
E’ vietato qualsiasi trattamento veterinario preventivo o curativo con medicinali veterinari allopatici chimici di sintesi.
Nel caso in cui i trattamenti veterinari si rendano comunque necessari, il prodotto ottenuto dall’allevamento perde la qualifica di biologico, per la durata del ciclo biologico in cui i trattamenti sono stati svolti.

  1. Etichettatura
  2. Ai fini dell’etichettatura delle chiocciole/lumache biologiche, oltre alle disposizioni previste dalle leggi vigenti in materia degli analoghi prodotti convenzionali, sono riportate le indicazioni previste dalla normativa europea e nazionale in materia di etichettatura dei prodotti biologici.
  3. Le chiocciole/lumache biologiche, e i prodotti da esse derivati, ottenuti conformemente alla presente norma possono essere indicate quale ingrediente biologico nei prodotti conformi al Reg. (CE) n. 834/2007.


ALLEGATO 1 (da rivedere)
L’operatore invia una richiesta per la fornitura di riproduttori biologici ad almeno tre operatori biologici.
Qualora le richieste abbiano esito negativo l’operatore è autorizzato ad utilizzare, per la sopracitata richiesta di fornitura, riproduttori non biologici.
L’operatore inoltra le richieste di cui sopra a mezzo posta ordinaria, fax, posta elettronica, posta elettronica certificata e conserva, insieme alle relative risposte, l’intera documentazione rendendola disponibile all’Organismi di Controllo.

ELICICOLTURA : COSTI E RICAVI DELL'ALLEVAMENTO DI LUMACHE


Da diversi anni a questa parte l’elicicoltura sta prendendo sempre più piede in Italia. La ragione è semplice: si tratta di un lavoro agricolo che permette di far fruttare un terreno ottenendo un discreto reddito ed è un’attività che si può iniziare con un investimento ridotto, infatti i  costi per partire sono accessibili e non c’è necessità di macchinari particolari. Non si tratta però di soldi facili: come in ogni attività agricola bisogna mettere in conto duro lavoro e imprevisti. Sul web si trovano molti articoli che spiegano come guadagnare allevando lumache, troppo spesso snocciolano cifre per far sembrare tutto facile. In realtà i numeri sono quasi sempre poco attendibili: le variabili in gioco sono molte e non ha senso fare business plan astratti.
allevando chiocciole per reddito
Qui di seguito provo a elencare i principali investimenti necessari per iniziare l’attività e le prospettive di redditto da elicicoltura. Gli unici dati che trovate in questo articolo sono relativi alla produzione di lumache da gastronomia, qualche indicazione sul loro prezzo di mercato e una stima della quantità di riproduttori e sementi necessaria per ogni recinto. Sono informazioni che possono essere utili a chi volesse pianificare un’attività in questo settore. https://www.lalumacaweb.it/index.asp

Investimenti necessari

Terreno. Il primo impegno se si vuole iniziare è trovare il luogo in cui stabilire l’allevamento, chi non ha terra di proprietà dovrà comprare o affittare un terreno agricolo. Gli appezzamenti di terra non edificabile hanno oggi un valore di mercato molto basso, per l’acquisto si parla di pochi euro al metro quadro, con prezzi che variano molto in relazione alla zona geografica e alla posizione del terreno. Anche gli affitti agricoli hanno costi contenuti, capita di trovare persone che si accontentano della manutenzione del fondo e concedono terra in comodato d’uso gratuito. Per cominciare non servono metrature molto vaste, l’importante è avere accesso all’acqua e poter costruire recinzioni. E’ utile anche disporre di un capanno degli attrezzi in prossimità dell’appezzamento.
Recinzione esterna. La recinzione perimetrale è fondamentale nell’impianto elicicolo, protegge le chiocciole dall’ingresso di predatori quali topi e rettili in genere. Bisogna farla in lamiera, meglio se ondulata, che si compra a fogli singoli, e deve essere interrata per un minimo di 30 centimetri in profondità.
Recinti per le lumache. Oltre alla palizzata esterna occorrono recinti realizzati con la rete professionale Helitex HDPE, studiata appositamente per proteggere le chiocciole dai raggi ultravioletti, è anche anti bava ed anti fuga. Per approfondire potete leggere l’articolo su come realizzare la recinzione per le chiocciole. Il recinto standard ha misura di 46 x 3.5 metri e deve essere completato da un impianto di irrigazione.
Impianto di irrigazione. Poter bagnare i recinti delle lumache è molto importante. L’impianto di irrigazione per l’elicicoltura viene idealmente ubicato in alto e verte su un tubo in polietilene dove vengono applicati dei micro nebulizzatori, alla distanza l’uno dall’altro di 2,5 metri circa.
Acquisto dei riproduttori. La quantità di riproduttori selezionati e certificati da inserire all’interno di ogni recinto standard è di 30 kg. Come scritto sopra si considera standard la misura 46 x 3.5 metri, i recinti possono essere costruiti anche con dimensioni diverse, in questo caso la quantità di riproduttori verrà calcolata a numero in base ai metri quadri effettivi e rapportata al chilo.
Coltivazioni per le lumache. Occorre comprare le sementi di colture utili ad alimentare e ombreggiare le chiocciole, in particolare bietola da taglio e bietola da coste, che verranno seminate in primavera. Un recinto standard richiede una quantità di semi di circa 1.6 kg.
Attrezzi utili. Per gestire un allevamento elicicolo non servono moltissime attrezzature, bisogna comunque tenere un’area verde e coltivare all’interno dei recinti. Per questo è utile un tosaerba o un decespugliatore e un motocoltivatore oppure un trattore di piccole dimensioni.

Ricavi: quanto si guadagna

I ricavi di un impianto elicicolo sono direttamente proporzionali al numero dei recinti creati e quindi alle dimensioni dell’allevamento. Oltre alla capacità di far riprodurre le chiocciole i profitti dell’azienda agricola dipendono anche dalla sua capacità di raggiungere canali di vendita interessanti.
Vendita della carne per gastronomia. Ogni recinto di dimensioni standard produce di netto circa 200 chilogrammi di prodotto circa ogni stagione. Le chiocciole sono quotate a livello nazionale da un minimo di euro 4,50/kg. (vendita all’ingrosso) fino ad un massimo di euro 12,00/kg. (in caso di vendita al dettaglio). Nel mezzo ci sono tutti gli altri canali gastronomici di vendita quali: ristoranti, sagre, negozi, macellerie, pescherie, alimentari, catering, fiere, mercati e via dicendo.
Bava di lumaca. Un altro ricavo molto importante legato all’elicicoltura può essere il mercato della bava di lumaca, sostanza molto richiesta in cosmesi, ma di questo ne parleremo meglio prossimamente.
Altri ricavi. Le principali fonti di reddito per chi alleva lumache sono certamente la carne e la bava, recentemente si inizia a parlare anche della vendita di uova, il cosiddetto caviale di lumaca.


Quando si raccolgono le chiocciole

chiocciole sulla rete
Il miglior periodo per la raccolta delle lumache è nei mesi autunnali, in particolare ottobre e novembre, quando c’è meno vegetazione ed è più facile trovare le chiocciole sulle reti perimetrali.
L’ideale è fare raccolte frequenti: quando cominciano a vedersi esemplari bordati e quindi idonei per la vendita vanno presi subito, se li si lascia in allevamento possono essere a rischio di predazione, inoltre tolgono cibo alle lumache ancora giovani che ancora devono finire di crescere. Le chiocciole si possono raccogliere in diversi momenti della giornata, a seconda delle necessità dell’allevatore e del tempo che ha a disposizione.
Raccolta mattutina. Di mattina conviene andare ai recinti prima del sorgere del sole, beneficiando dell’umidità della notte e della rugiada mattutina. La “vita sociale” delle chiocciole si svolge soprattutto dal tramonto all’alba, è in questo periodo che i gasteropodi svolgono le loro funzioni biologiche (accoppiamento, deposizione uova, alimentazione), quindi raccogliendo di primo mattino troveremo le lumache ancora tutte sveglie a pascolare, sulla vegetazione oppure attaccate alla rete Helitex del recinto. Si procede quindi con la raccolta stando sempre e solo all’esterno del recinto, si prendono gli esemplari bordati, scegliendo quelli che stanno sulla rete oppure sulla vegetazione che si riesce a raggiungere.
Raccolta durante la giornata. Se ci sono tante chiocciole da raccogliere meglio lavorare anche durante tutto il giorno, senza farsi condizionare dagli orari. Soprattutto a fine stagione quando si incontra un maggior numero di lumache bordate pronte per esser prese e vendute è necessario dedicare più tempo a questa operazione.
Per raccogliere le chiocciole in giornata bisogna fermare le irrigazioni un paio di giorni prima, poi si inseriscono bancali o cassette di legno all’interno dei recinti. Le lumache attratte dal legno si attaccheranno ai bancali, basterà raccoglierli e selezionare gli esemplari da prendere.
Il metodo dei bancali ha due benefici: il primo è agevolare la cernita degli esemplari pronti da vendere, si scelgono tutte le chiocciole bordate, mentre le lumache piccoline vanno staccate con delicatezza e rimesse nel recinto perché continuino a crescere.
Il secondo vantaggio è che le chiocciole si asciugano un po’ stando a contatto con il legno e risultano quindi meno bagnate, agevolando spurgo e conservazione.

Conservazione delle lumache raccolte

cesta con lumache da carneDopo la raccolta le lumache verranno spurgate e successivamente stoccate in cella frigorifera, per una corretta conservazione devono essere raccolte più asciutte possibile, per questo motivo non bisogna raccogliere in caso di pioggia, ed è opportuno non innaffiare i recinti almeno due giorni prima dell’operazione di raccolta.